Citazioni da Una stanza tutta per sé

Una stanza tutta per sé è il saggio che ci ha ispirate ad aprire il blog. In questo libro, Virginia Woolf parla della letteratura e del ruolo della donna come scrittrice. Woolf tenne due conferenze riguardo questo argomento nel 1928: i tempi sono cambiati, ad oggi non si può più parlare di un maschilismo preponderante all’interno della nostra cultura. Eppure, sfogliando le pagine di questo saggio ci siamo ritrovate nelle parole di una donna il cui scopo era quello di dare voce a chi non poteva averla. La sua identità passa in secondo piano: non è più Virginia Woolf, ma è “Mary Beton, Mary Seton or Mary Carmaichael”. Lei era una sola e tutte al tempo stesso. Lei era ed è, la sua parola non è svanita. Saranno pure cambiati i significati, i mezzi, le cause, ma non è certamente svanito il ricordo della lotta per i diritti femminili. Ed eccoci qui, dunque, due donne che decidono di aprire un blog negli anni ’20 del XXI secolo, quasi un secolo dopo la pubblicazione del saggio woolfiano. È anche grazie al suo contributo se possiamo farlo, se abbiamo la libertà di scrivere ciò che pensiamo e ciò che crediamo. Proprio per questo, le dedichiamo le nostre parole e i nostri articoli. Di seguito, tre citazioni tratte da Una stanza tutta per sé.

Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?

La letteratura è cosparsa di relitti di uomini che hanno dato importanza oltre ragione alle opinioni degli altri.

Se ha intenzione di scrivere romanzi una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé.

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