Lascia un libro, prendi un libro: l’iniziativa vincente per avvicinare le persone ai libri e i libri alle persone

Di Camilla Tettoni e Benedetta Vale

Qualche giorno fa, leggendo degli articoli online, ci siamo imbattute in una foto che ci ha colpite: una casetta di legno, con dentro qualche mensola e tanti libri. Era già capitato di imbatterci in alcune di esse, ma non sapevamo che si trattasse di un’unica grande iniziativa. Abbiamo poi scoperto che la piccola biblioteca in questione è solo uno dei tantissimi punti diffusi in Italia in cui è possibile lasciare un libro e prenderne un altro, gratuitamente. “Lascia un libro, prendi un libro” è il nome del progetto, ed è anche l’unica regola vigente. Ad avere avuto quest’idea è stato il belpassese Giuseppe Rapisarda, laureato in chimica, poliedrico nelle sue passioni. Questa “biblioteca diffusa” conta ad oggi 150 000 libri sparsi in 200 città e 600 punti di recupero e condivisione gratuita al fine di avvicinare non solo le persone ai libri, ma i libri (fisicamente) alle persone. L’idea alla base dell’iniziativa è quella di liberare i libri dormienti nelle varie librerie e donare loro nuova vita. Donare ciò che non serve più per prendere qualcosa che, per sé, può essere utile e nuovo. Liberarsi di oggetti che ormai hanno perso la loro carica vitale, per restituirli a nuova vita, ad una “rinascita” attraverso un nuovo lettore, nuovi occhi, e nuove trasformazioni che la lettura, inevitabilmente, innesca. Un’idea innovativa che spinge alla condivisione, anziché all’accumulo, di ciò che non serve più, donando a chiunque “inciampi” in uno di questi punti nuove occasioni di lettura e possa integrarla nella propria quotidianità. Questa iniziativa non è unicamente finalizzata alla promozione della lettura e, più in generale, della cultura, ma si propone come modello educativo che promuove la solidarietà, il rispetto dei beni comuni e dell’ambiente. Si dà importanza alla cultura, così come al riciclo: il progetto, infatti, educa bambini e adulti all’ecologismo e ad evitare lo spreco. È bello pensare che magari donando un nostro libro si possa regalare alla persona che lo sceglierà il messaggio di cui aveva bisogno. Nei centri più piccoli, portare avanti questa iniziativa può voler dire persino creare una comunità più forte e coesa. Si tratta di un’iniziativa totalmente gratuita che, nonostante la pandemia in corso, sta crescendo sempre di più grazie alla collaborazione dei cittadini : l’obiettivo è quello di avere un “punto libro” almeno in ogni comune italiano. Online è possibile consultare la mappa interattiva dei punti libro per trovare quelle nella propria zona d’interesse, nonché una comunità di lettori e sostenitori del progetto. L’iniziativa si differenzia dai normali “book crossing” o “book sharing” in quanto ciascun punto si trova protetto all’interno di un locale o di un’area protetta e sorvegliata, per garantire la protezione dei libri e, tramite essa, la trasmissione del messaggio di educazione alla cura e condivisione dei beni comuni, ambiente compreso. È un lavoro in continua evoluzione, il passaparola è necessario per favorire l’apertura di nuovi luoghi di condivisione. Per questo vi chiediamo di segnalare i punti libro della vostra zona, se già presenti, alla pagina Facebook “Lascia un libro, prendi un libro”. Altrimenti, se non ci sono e avete intenzione di dare vita ad uno scambio libero e gratuito di cultura, fatecelo sapere!

E tu, lettore, quanti libri che non ti interessano più possiedi in libreria che, invece, potrebbero interessare sicuramente a qualcun altro, se solo li mettessi in condivisione? Quanti invece sono trattenuti in una scatola più per senso di possesso che per un reale e genuino interesse? I libri che per te sono poco, o non più, importanti, potrebbero segnare una piccola rivoluzione nella vita di qualcun altro, così come all’interno di uno di quei punti libro ci potrebbe essere il testo che ti aprirebbe nuovi orizzonti e nuovi mondi. Che aspetti?

“Poter condividere è poesia nella prosa della vita". (Freud)

Lascia un commento