Di Camilla Tettoni
Crescendo #makemusicnotwar è un film oniricamente vero. Vedendolo, si è certi di assistere ad un sogno del tutto realizzabile. Al centro della pellicola alcuni giovani e talentuosi musicisti, israeliani e palestinesi, chiamati a fare provini a Tel Aviv per poter entrare nell’orchestra diretta da un celebre direttore tedesco, Eduard Sporck. Il fine di Crescendo è chiaro, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti: creare, attraverso questi giovani artisti, una metaforica intesa tra i due popoli. La convivenza tra Israeliani e Palestinesi è complicata fin dal principio: la palestinese Layla e l’israeliano Ron, punto di riferimento per i rispettivi connazionali, faticheranno a trovare un accordo, attaccandosi a vicenda e portando il gruppo intero ad una netta scissione. Grazie alla decisione di Sporck di trasferire le prove in Alto Adige, tra le montagne italiane che celano un suo triste segreto, l’orchestra riuscirà ad affrontare i propri pregiudizi, giungendo così ad una convergenza di interessi. A parlare e a unire, nel film, è la musica: un crescendo che accompagna i dialoghi pronunciati. Tuttavia, il finale riporta alla realtà in modo dolce: il sognatore si risveglia, rendendosi conto che limiti storici e culturali possono ostacolare la buona riuscita del progetto. Questo film, liberamente ispirato ad una storia vera (riguardante la West-Eastern Divan Orchestra, diretta da Barenboim e Said) è stato diretto da Dror Zahavi, nato in Israele ma residente in Germania da diversi anni. La Storia non entra nel film ma rimane preponderante nel sottofondo, nelle bombe che aleggiano nel cielo palestinese, nelle strade tranquille di Tel Aviv, nei controlli che i cittadini palestinesi devono affrontare quotidianamente per recarsi dall’altra parte, nelle terre che una volta appartenevano ai loro avi. Le ricche case di Tel Aviv si contrappongono alla povera provenienza dei ragazzi palestinesi che, appassionati di musica, tentano di entrare a far parte dell’orchestra, così da poter vivere una vita migliore. Il film vuole trasmettere un forte messaggio: in una scena i musicisti si dicono a vicenda cosa pensano gli uni degli altri, siano queste frasi sentite in famiglia o giudizi personali. Al termine di questo confronto, giunge la pace, la tregua. Ciò accade perché hanno finalmente compreso di essere ugualmente vittime della Storia, seppur in modo diverso. Che l’usurpazione israeliana delle terre palestinesi è stata decisa da una forza esterna in seguito all’abominio vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Che, d’altra parte, le bombe e le tensioni non sono sempre giustificate e giustificabili. Gli stessi giovani attori hanno dovuto affrontare liti, discussioni, così come i personaggi da loro interpretati. Ma, come affermato dal regista:
“Credo che tutti abbiano portato via con sé un messaggio importante. Si porteranno dietro il fatto che Palestinesi e Ebrei, per qualcosa come sette o otto settimane, hanno vissuto insieme. Forse si renderanno conto che è possibile coesistere se si ha uno scopo comune, se soltanto si riescono ad ignorare le difficoltà”.
Crescendo #makemusicnotwar parla quindi di giovani musicisti, invitati a comporre un’orchestra priva di confini. Mozart e Vivaldi accompagnano lo spettatore in un film in cui la politica entra marginalmente. Ciò che prevale è la convinzione, forse idealistica, che sono i ragazzi della nostra generazione a poter cambiare qualcosa. Siamo noi, i futuri governatori di questo mondo, a poter portare pace lì dove ora ci sono bombe e miseria. Ci riusciremo? Questo film, uscito nel 2020, è sicuramente riuscito a donare un filo di speranza. Consiglio la visione di Crescendo a tutti, è un viaggio che permette un’immersione in una realtà parallela, non autentica ma possibile. A voi il link del trailer: CRESCENDO | Trailer italiano del film di Dror Zahavi – YouTube
