Illusione

Di Camilla Tettoni

Dicembre 2017

Le nuvole sfiorano i monti mentre ti parlo. Se la superficie del lago fosse in grado di accogliere le mie preghiere, le sue acque avrebbero già accolto il mio corpo, candido, morbido. Ascolto le tue parole, ma in realtà mi perdo nell’osservare i movimenti della tua bocca. La neve si sta sciogliendo, il bel tempo sta per arrivare. Tutto prelude ad una bella stagione, ma non il mio cuore. Il tuo sorriso mi ghiaccia, mi priva delle emozioni, mi toglie il calore degli abbracci.

Mi volto a guardare dall’altra parte, non riesco più ad osservare le tue scuse assumere strane forme. Preferisco fingere di essere seduta da sola, di stare per spiccare il volo. Prendo un po’ di neve tra le mani: si scioglie subito. La sua fragilità mi spaventa, rivedo me stessa in quei fiocchi di neve sciolti, rivedo la mia debolezza. Allora ti riguardo, riguardo la tua bocca, riguardo i tuoi occhi. Eppure, non mi ci perdo: vedo il vuoto che si staglia dietro, il pericolo che mi allerta di non inoltrarmi nel labirinto di quegli sguardi.

Ora penso tu mi stia spiegando perché sei triste, cosa ti manca, perché a volte ti senti solo anche se non lo sei. L’indignazione sale dalle mie ossa, le mani cominciano a tremarmi, ma quella che ti sfiora la guancia non è altro che una carezza. Il tuo sorriso mi gela, ma ti sorrido di rimando.

Capisco, dico, capisco quello che senti. Quando in realtà quello che inizio a comprendere è il tempo che ho perso per cercare di colmare le tue insoddisfazioni. Ho vissuto in un sogno, tuttora ci vivo.

Mi sveglio, mi pento, piango, stringo il cuscino. Quella carezza non c’è mai stata, e non ci sarà mai. L’illusione che permea la mia esistenza si deve squarciare, è diventata un’esigenza. Non mi basta più il ricordo. Ti comincio a detestare, anche se so che durerà poco. Ma nel frattempo comincio a dimenticarti, giurando a me stessa che sarà l’ultima – giuro! – l’ultima. L’ultima volta che ti dimentico.

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