Di Camilla Tettoni
Ho avuto il piacere di conoscere i Piqued Jacks qualche anno fa, tramite un’intervista realizzata con la mitica uRadio, la webradio degli studenti dell’Università di Siena. In quell’occasione ebbi modo di conoscere il sound della band, definito da loro stessi “alternative indie rock”, “progressive pop con un’anima funky”. Musica fresca, testi in inglese, video mai scontati ma sempre con un significato altro, profondo. Non è un caso che la band abbia all’attivo diversi album musicali, per alcuni dei quali vantano la collaborazione con produttori del calibro di Brett Shaw (produttore, tra gli altri, dei Florence + The Machine). E-King, cantante e tastierista, littleladle, bassista, HolyHargot, batterista, e Majic-o, chitarrista, hanno vinto Sanremo Rock nel 2019. Vanno in giro per il mondo con le loro canzoni. La settimana scorsa, quando ci siamo videochiamati per l’intervista, erano appena tornati dall’Inghilterra.
Come prima domanda vi chiederei il significato del nome che avete scelto per la vostra band, “Piqued Jacks”. Ve lo chiesi già anni fa, e la risposta mi ha divertita molto!
Bene dai, allora manteniamo il mistero per i lettori del blog. È un segreto che riveliamo solo sul palco.
Un invito a sentirvi dal vivo è sempre ben accetto! A proposito di musica dal vivo, con quali band siete cresciuti? C’è qualche musicista che, in particolare, vi ispira nelle vostre composizioni?
Diciamo che non abbiamo una band di riferimento cui ci ispiriamo, però siamo cresciuti con le canzoni dei Deep Purple, dei Red Hot Chili Peppers, dei primi Coldplay, dei Led Zeppelin, dei Pink Floyd. Senza dimenticare i Toto.
Avete all’attivo diversi dischi: c’è stata un’evoluzione nei vostri album, magari correlata ai diversi produttori con cui avete collaborato?
Diciamo che il nostro modo di fare musica non è cambiato negli anni. Sicuramente il fatto di collaborare con nuovi produttori porta a un’evoluzione, a instaurare nuovi legami, ma lo stile è stato mantenuto, l’anima della band non è cambiata. Sicuramente è necessario avere un orecchio esterno che ci affianchi nel nostro lavoro, così da affinare i brani sia a livello artistico sia a livello tecnico.
Le vostre canzoni sono in lingua inglese. È una scelta che punta all’internazionalità?
È stata una scelta naturale, io (a rispondere a questa domanda è il cantante, E-King) ho sempre avuto una propensione naturale per la lingua inglese. Come hai visto, poi, siamo cresciuti con band britanniche e americane. È una scelta che ci portiamo dentro da quando abbiamo iniziato a suonare.
Quali canzoni consigliereste ai lettori del blog, così che possano conoscere il vostro sound?
littleladle: Purgatory Law, un pezzo funky che riassume tutto ciò che siamo stati in questi anni.
Majic-o: Elephant, credo che con questa canzone si possa comprendere appieno il nostro stile.
E-King: Fire Brigade, contenuto nell’album Synchronizer. Rispecchia lo spirito combattivo e resiliente della band.
HolyHargot: Every day special, perché unisce la nostra energia tecnica alla fruibilità della sonorità pop.
L’autrice vi consiglia di ascoltare Eternal Ride of a Heartful Mind e Sunflower, pezzo uscito lo scorso 8 giugno. Non ve ne pentirete!
P.s. Basta cliccare sul titolo delle canzoni citate per poterle ascoltare direttamente su Youtube 🙂
