Di Camilla Tettoni
“La grande fortuna” di Olivia Manning, edito da Fazi Editore, è un’opera che trasporta il lettore nella Romania dei turbolenti anni della Seconda Guerra Mondiale. La storia ruota attorno ai neosposi inglesi Harriet e Guy. I due vivono a Bucarest, immersi in una cultura completamente diversa dalla loro società di origine.
Guy, insegnante di Letteratura Inglese presso l’università della capitale romena già da un anno, è ormai ambientato nella città, parla fluentemente la lingua e si muove agilmente tra le sfumature sociali e culturali locali. Harriet, invece, si trasferisce con il marito (conosciuto pochi mesi prima in terra natìa) in una landa a lei ignota, in cui si scontra con le rigide convenzioni sociali e le particolarità dei personaggi che popolano il loro ambiente.
La contrapposizione tra contadini e borghesi, tra romeni parvenu e famiglie ricche da generazioni, è uno dei temi centrali che Manning affronta con maestria. La giovane coppia si trova a confrontarsi con una varietà di characters, ognuno con le proprie sfaccettature e idiosincrasie, come il principe russo Yakimov, logorato economicamente dalle sue dipendenze, Clarence, amico di Guy e facente parte della legazione britannica, la bella e misteriosa Sophie, contraddistinta dalle attenzioni particolari rivolte al neosposo, e l’affabile Bella, britannica di origine e moglie di un ricco romeno.
La scrittrice intreccia abilmente la storia e la complessità dei rapporti dei suoi personaggi con lo sfondo storico della guerra imminente, mantenendo viva l’attenzione del lettore. Olivia Manning, autrice britannica del XX secolo, è nota per le sue opere ambientate durante la guerra. Nata nel 1908, ha vissuto in prima persona gli eventi bellici che hanno segnato il suo tempo, esperienza che ha influenzato profondamente la sua scrittura.
La sua capacità di cogliere le sfumature della vita quotidiana e di trasporle in racconti avvincenti è ampiamente evidente ne “La grande fortuna”. Il romanzo non solo offre uno sguardo acuto e sensibile sulla natura umana e sulle dinamiche sociali dell’epoca, ma esplora anche temi di identità, appartenenza e lotta per la sopravvivenza (dello spirito, oserei precisare) in un mondo in rapido mutamento. Il tutto, condito da un inedito Shakespeare.
In definitiva, “La grande fortuna” è un libro che cattura l’immaginazione e il cuore del lettore, offrendo una lettura avvincente e ricca di sfumature che continua a sollecitare l’immaginazione del lettore anche dopo aver divorato l’ultima pagina.
