“The Trainer” e “The Return”: Due Film Imperdibili della Festa del Cinema di Roma

Penultimo articolo sulla Festa del Cinema di Roma 2024

Di Camilla Tettoni

Il titolo non mente: The Trainer e The Return sono stati due film fenomenali. Domani pubblicherò le ultime recensioni, con un articolo inerente i due film visti oggi. Posso già spoilerarvi che il mio podio personale, tra tutti i film visti al Rome Film Fest, è il seguente:

  1. The Trainer
  2. Nickel Boys
  3. The Return

Dopo questa premessa quindi, entriamo nel vivo delle recensioni.

The Trainer (diretto da Tony Kaye)

The Trainer, presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, è una commedia che offre molto più di quanto ci si aspetterebbe dal genere. Scritto, prodotto e interpretato da Vito Schnabel (nella vita anche gallerista d’arte), il film indaga in modo intelligente e satirico il mito del sogno americano. Seguendo il canone classico della commedia, con un inizio difficile che evolve verso un lieto fine, The Trainer si distingue per il suo humour sottile e un uso brillante degli effetti visivi, che trasformano l’opera in un vero e proprio pezzo di arte contemporanea.

Un elemento distintivo sono persino i sottotitoli, realizzati in modo innovativo, mentre la fotografia è eccezionalmente curata. Tutto concorre a fare di The Trainer non solo una commedia leggera, ma anche un prodotto di grande raffinatezza visiva e concettuale. Nel cast troviamo molte star hollywoodiane, che supportano con maestria un gruppo di attori già ben assortito.

Vito Schnabel interpreta Jack Flex, un giovane bizzarro ossessionato dall’esercizio fisico e dalla forma del corpo. Invece di frequentare palestre, Jack promuove un approccio individuale all’allenamento. È l’inventore di un “cappello pesante” dall’aspetto assurdo, che ricorda l’elmo degli antichi Greci (Jack è un grande fan del film Troy), e cerca di venderlo tramite un canale televisivo per celebrities, il RVCA. Tra le guest star del film compaiono Paris Hilton e Lenny Kravitz, che interpretano sé stessi, conferendo ulteriore verve alla narrazione. Il problema sorge quando si scopre che esiste un solo prototipo del cappello e che Jack, in realtà, non ha mai allenato nessuna celebrità.

La commedia si sviluppa in modo travolgente, svelando riflessioni pungenti sul mondo dell’intrattenimento, sull’apparenza ingannevole della televisione e sulle bugie che mascherano traumi profondi. Da segnalare anche Julia Fox nei panni della segretaria Beatrice Luciani, e Bella Thorne, che interpreta Elektra, ex fidanzata di Jack e ora compagna di un miliardario.

The Return (diretto da Uberto Pasolini)

La trama di The Return gira intorno ad un ritorno importante, quello di Odisseo in patria. Itaca lo aspetta da venti anni, e dopo la guerra di Troia il mancato ritorno ha sparso la notizia della sua morte. A cui non crede Penelope, che non cede al corteggiamento dei Proci. Itaca è lasciata alla devastazione, una terra che piange il re partito in guerra.

Come dichiarato al principio della pellicola, il film si basa sugli ultimi canti dell’Odissea, “il canto di Odisseo”, l’eroe greco che con lo stratagemma del cavallo di Troia ha rovesciato le sorti della guerra narrata dell’Iliade in favore dei Greci, portando ad una vittoria costata dieci anni di conflitto. Non troviamo traccia della guerra, se non nei discorsi, né del nostos, del ritorno dell’eroe costato anni di vagabondaggi, rapimenti e inganni. Le prime immagini di The Return ci mostrano Odisseo naufragato a riva di quella che ancora non sa essere la sua terra. E, come nei canti di Omero, non rivela subito la sua identità, ma si finge un mendicante.

L’incontro col figlio Telemaco, mai conosciuto eppure così simile, è emozionante ma segnato da un forte distacco: non è più l’uomo che era quando è partito, ma un’anima rotta, che ha perso tutti i suoi compagni ed è tornato solo, in una terra che ha paura non lo accetti più, dopo così tanti anni. Il film è meraviglioso, splendidamente riuscito. Mi ricorderò sempre le ore trascorse a tradurre l’Odissea dal greco antico, durante gli anni del liceo, e un test complicatissimo che la professoressa di greco ci fece fare, a sorpresa, dopo averci fatto tradurre e leggere tutti i canti omerici. Al contrario di molte altre pellicole, non sono rimasta assolutamente delusa da questa trasposizione cinematografica, che ho anzi trovato molto aderente all’originale letterario.

Una resa visiva che ha reso giustizia alla celeberrima opera omerica, e che regala delle interpretazioni magistrali. Ralph Fiennes nel ruolo di Ulisse e Juliette Binoche, nel ruolo della moglie Penelope, sono due perle aggiunte alla bellezza del progetto cinematografico. Molto bravo anche il nostrano Claudio Santamaria, nei panni di Eumeo, pastore fedele al re disperso.

Un ottimo lavoro, due ore ben spese. Così come il tempo trascorso a vedere The Trainer. Ho apprezzato molto il fatto di viaggiare in epoche diverse e in continenti diversi nel corso della stessa mattinata, pur rimanendo sempre seduta nello stesso posto. Interessante anche il collegamento ideale tra le due anteprime, viste una di seguito all’altra, in quanto in The Trainer il protagonista, Jack, cita spesso Troy, film basato sull’Iliade, prequel omerico dei canti di Ulisse.

Entrambi i film sono state davvero due belle sorprese, che vi consiglio assolutamente di andare a vedere sul grande schermo. The Return uscirà nelle sale il 6 dicembre, The Trainer il 7 novembre.

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